sabato, novembre 17, 2012

IL Dono della Vita non fine a se stesso

Scrivo questi pensieri dopo aver letto la notizia che una coppia di sposi ha dato alla luce una bimba che "servirà" a donare il midollo per salvare il suo fratellino affetto da una grave malattia genetica. Di per se è una bella notizia perché un bimbo potrà riacquistare la salute con l'aiuto di una sorellina. Ma questa bella notizia mi pone (e lo dico con il cuore sapendo che sono concetti, domande e dubbi non facili da esprimere e soprattutto che prestano il fianco ad interpetrazioni sbagliate) qualche interrogativo, ossia è giusto far nascere una persona per salvare la vita di un'altra? Come si sentirà questa bambina (sicuramente amatissima tanto quanto l'altro fratellino se non di più) quando scoprirà, se mai dovesse farlo, che è stata messa al mondo non per dono a se stessa ma per dono altrui, cioè che Lei è nata con lo scopo di non far morire qualcun altro senza che gli fosse chiesto il suo parere?
E c'è un altro interrogativo che forse i genitori di quasta bimba non si sono posti, ossia, per far nascere questa bimba sana e quindi in condizioni di donare la speranza di una vita migliore al fratellino quanti altri figli hanno dovuto sacrificare nelle varie diagnosi preimpianto che hanno effetuato? Perchè anche gli altri embrioni generati e poi scartati potevano diventare loro figli. Perché solo ad una di loro hanno concesso la change di vivere e agli altri no?
Forse mi pongo troppe domande. 
Forse sono troppo stupido per dare risposte così difficili. 


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